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CTH 716.1

Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 716.1 (TX 02.03.2011, TRit 14.02.2011)



§10
68 -- Ecco che ti ho consegnato un paese di Hatti nuovamente oppresso19.
69 -- Non (lo) sai tu, IŠTAR di Ninive, nostra signora,
70 -- com'(è) oppresso il paese di Hatti?
71 -- (sc. Non lo sai come) (è) oppresso da questa morìa, [da … ]?20
72 -- Dunque a[l paese di Hatti(?) … ]
73 -- Ma presso la casa l'addetto al lavaggio del cortile non c'[è]
74 -- [ … ]
Forse da leggere -a]z, per cui si può pensare ad un ablativo retto dal participio dammišḫān ”(il paese di Hatti) (è) oppreso da . . . ”. Né si può del resto escludere la presenza di un elenco di situazioni negative da cui il paese di Hatti “è oppreso” (cfr. anche la riga finale del testo A.), per essere liberati dalle quali il sacerdote ḪAL si rivolge appunto alla dea Ištar di Ninive.
La traduzione segue in linea di massima Collins 1997, 164.: “I have handed over to you the land of Hatti (which) again (has been) damaged”. Contra Archi 1977, 300: “Ecco, ora ti ho riconsegnato il paese di Hatti oppresso”, dal momento che, vista la sua posizione, EGIR-pa non si riferisce a maniyaḫḫ-, ma piuttosto a dammesḫan.
Per la traduzione cfr. Archi 1977, 300; vedi anche Collins 1997, 164 che però non prende in considerazione la presenza della lacuna di ca. 15 segni.

Editio ultima: Textus 02.03.2011; Traductionis 14.02.2011